di Maurizio Borghi

Grande Capo vuole pranzo! Zakk Wylde si presenta sul palco del Gods Of Metal 2012 con il copricapo indiano pennuto che di solito sfoggia Belladonna degli Anthrax, iniziando l’esaltante performance dei Black Label Society, come sempre fatta di decibel, distorsione, pelle e corde infuocate. Non c’è la birra ma chissenefrega, Zakk è in una forma fisica impressionante come urlano i suoi bicipiti e l”Order Of The Black’ ne è pienamente felice. Wylde è centro indiscusso dell’intera setlist e non ha bisogno di alcun discorso per domare la platea; bastano le sue bordate soniche e qualche cambio di chitarra per affascinare, anche se continuiamo a non capire il lunghissimo spazio lasciato ad un assolo ultra-distorto. Il numeroso pubblico accorso per Ozzy non può che apprezzare considerevolmente i quattro bikers sul palco: anche chi ha in mano una bionda e in bocca un hot dog non può che tenere gli occhi verso il palco, alzando occasionalmente le vivande e mimando gli assoli del biondo. Nel pit troviamo anche il bassista di Ozzy Blasko, che osserva divertito. Tanti avrebbero voluto versare un sorso di birra sull’asfalto per offrirlo simbolicamente al compianto fratello Dimebag Darrel sulle note di “In This River”, ma si arriva alla chiusura di “Stillborn” senza questo atteso siparietto, riservato alle esibizioni da headliner. Non so a voi che leggete, ma a chi scrive è venuta voglia di una bella birra gelata…

Black Label Society

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