di Alessandro Corno
Con un cachet elevatissimo, uno staff di duecento persone, una squadra di modelle invitate nel pit… e soli quindici minuti di ritardo, ecco i Guns N’ Roses, headliner di questa giornata del Gods Of Metal 2012. L’arena, nel frattempo, si è popolata ma siamo ben lontani dai bagni di folla di System Of A Down, Foo Fighters e Big Four dello scorso anno. Lo show è introdotto da immagini torbide sui tre mega-schermi che fanno da sfondo al palco, su cui dopo un paio di minuti fa capolino il logo dei Guns di “Chinese Democracy”. Esplosioni di fuochi d’artificio ed ecco l’entrata trionfale dell’ultima vera rockstar, quell’Axl Rose che da anni riesce a tenere in piedi da solo un impero milionario. La prima canzone eseguita è proprio “Chinese Democracy”, sulle note della quale tutti i presenti si riversano verso il palco da ogni angolo dell’arena. Il trittico “Welcome To The Jungle”, “It’s So Easy” e “Mr. Brownstone” è da urlo e nel pit notiamo un sacco di ragazze in estasi per il loro beniamino. I suoni sono potenti e definiti, soprattutto davanti al palco, mentre si nota un drastico calo di qualità audio e volume spostandosi di non molto ai lati. Le note rilassate di “Sorry” fanno da preludio a una “Rocket Queen” accolta a gran voce dalla folla e valorizzata da una bella scenografia di palco ricca di luci e led che ne illuminano le pedane. Si prosegue tra brani recenti, come “Better”, e altri con tutt’altro fascino, come la cover di Paul McCartney “Live And Let Die” oppure “You Could Be Mine”, con tanto di fiammate ed esplosioni. Axl regge bene e la sua prova vocale è convincente, grazie anche a qualche momento di stacco concesso lungo il set dai notevoli soli chitarristici di Richard Fortus e Dj Ashba, o quello di piano di Dizzy Reed sulle note di “Baba O’Riley” dei The Who. Anche Tommy Stinson si prende il suo spazio cantando “Motivation”, senza però suscitare grande interesse tra il pubblico, e stesso destino spetta a Bumblefoot con la sua “Glad To Be Here”. Di tutt’altro spessore i grandi attesissimi classici, quali “Sweet Child O’ Mine”, “Civil War” e gli indimenticabili lentoni “November Rain” e “Don’t Cry”, sui quali Axl riesce sempre a far sognare le migliaia di persone del tutto in balia del suo carisma. Le pause tra un brano e l’altro sono ridottisime e nella lunghissima setlist c’è spazio per un’adrenalinica cover di “Whole Lotta Rosie” degli AC/DC, oltre all’immancabile “Knockin’ On Heaven’s Door” di Bob Dylan. Si va verso fine show con “Nightrain”, che anticipa un’ultima parte in cui, tra varie jam strumentali, spiccano “My Michelle” con Sebastian Bach ospite sul palco, la struggente “Patience” e il gran finale di “Paradise City”, un vero tripudio di coriandoli rossi, fiammate, applausi e braccia levate al cielo. La formazione non sarà quella storica ma è innegabile che gli attuali Guns N’ Roses siano in grado di proporre uno show di alto livello della durata di ben tre ore e un quarto. Si chiude così la seconda giornata del Gods Of Metal 2012, con fan stanchi, arsi dal Sole e provati dal gran caldo, che si dirigono a passo svelto verso i parcheggi. Molti torneranno l’indomani per un’altra giornata all’insegna dell’hard rock che, oltre ai Motley Crue e svariate band, vedrà calcare questo stesso palco dal grande e amatissimo ex-chitarrista dei Guns, Slash.
SETLIST:
Chinese Democracy
Welcome to the Jungle
It’s So Easy
Mr. Brownstone
Sorry
Rocket Queen
Estranged
Better
Guitar Solo – Richard Fortus
Live and Let Die (cover Paul McCartney & Wings)
This I Love
Motivation (Tommy Stinson)
Piano Solo – Dizzy Reed
Street of Dreams
You Could Be Mine
Guitar Solo – DJ Ashba
Sweet Child O’ Mine
Jam Strumentale
Piano Solo – Axl Rose
November Rain
Glad to Be Here (Bumblefoot)
Don’t Cry
Civil War
Jam Strumentale
Shackler’s Revenge
Whole Lotta Rosie (cover AC/DC)
Knockin’ On Heaven’s Door (cover Bob Dylan)
Nightrain
Jam Strumentale
Madagascar
Dead Flowers (cover The Rolling Stones)
Used to Love Her
My Michelle (con Sebastian Bach)
Patience
Jam Strumentale
Paradise City
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