di Marco Gallarati

Dopo i due opener della giornata, ecco iniziare il mini-festival interno al Gods dedicato al metal-core, o comunque ad un manipolo di gruppi venuti alla ribalta grazie al o durante l’avvento del tanto discusso trend. Gli August Burns Red, statunitensi di Lancaster, sono i primi del quartetto interessato e purtroppo non si trovano davanti, almeno all’interno del Pit, la loro audience ideale, in quanto il pubblico delle prime file pare quasi totalmente disinteressato alla musica dei ragazzi. Atteggiamento ben diverso risulta invece al di là delle barriere divisorie, dove circle-pit e pogo si alternano piuttosto costantemente. La prova della formazione yankee, che per curiosità ricordiamo essere una band cristiana, è valida, non entusiasmante ma comunque in crescendo. Abbigliati con una moltitudine assortita di calzature – scarpe da tennis, espadrillas, infradito… – gli americani si prodigano per far muovere il più possibile i loro osservatori, come già detto molto più attivi nelle retrovie che nell’avanguardia. E questo è inevitabilmente uno dei principali motivi di critica, in verità, al Pit Ticket. Procediamo ora con i Devildriver…

August Burns Red

August Burns Red

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